Leonard Bernstein – L’orchestrazione

Ciao,

Leonard Bernstein (1918-1990) direttore d’orchestra e compositore è stato anche un grande didatta, dal 1958 al 1972 con la New York Philarmonic Orchestra ha realizzato per l’emittente televisiva statunitense CBS cinquantatré lezioni-concerto per i giovani.

I “Concerti per i giovani”, creati per i giovani di età compresa tra gli otto e i diciotto anni,
hanno avuto grande successo tanto che per dieci anni sono stati trasmessi
in quaranta paesi del mondo.

Dal minuto 6.25  Bernstein spiega come Rimsky Korsakov, 
ha orchestrato il brano Capriccio Spagnolo.

L’orchestrazione è come il compositore distribuisce le parti ai vari strumenti.
Una cattiva orchestrazione è un po’ come mettersi un maglione per andare a nuotare.

Una b
uona orchestrazione è invece quella che si adatta perfettamente a un certo tipo di musica e la fa sentire nel modo più chiaro ed efficace.”

Sono molto e cose e i problemi che un compositore deve sapere
e che deve risolvere per orchestrare un brano.
Di ogni singolo strumento deve sapere che cosa può fare o non può fare,
conoscerne l’estensione, deve sapere come utilizzarli insieme in modo che il risultato
non sia confuso oppure che gli strumenti non coprano i cantanti, ecc.

“Il problema più grande per il compositore è però il fatto di dover scegliere.
Immaginate di dover orchestrare un pezzo che avete scritto,
e di avere 107 strumenti di tutti i tipi che aspettano
che decidiate quale debba suonare quando!” 

Per avere un’idea Bernstein consiglia di provare ad orchestrare inventando
un semplice motivo come oo e decidere a quali strumenti affidarlo:

“…ci potrebbe volere un suono forte di archi: zum, zum za-zum.
O forse funziona meglio il pi-pi-pi dei legni acuti, che suonano corto e incisivo.
O il ta-pa-ta-pa delle trombe.
O il didll-didll dei flauti. O l’intenso suono metallico dei corni chiusi.
Ci sono infinite possibilità. E può darsi che troviate che la soluzione giusta
non è nessuna di queste, ma la combinazione di due o più suoni,
per esempio il didll-didll dei flauti insieme allo zum, zum degli archi.”

Propone un altro esperimento, che consiglia di fare la sera prima di addormentarsi,
è di provare a sentire con l’orecchio interno un pezzetto di musica
e di decidere a quale colore  fa pensare.

“Per esempio, quando cantate oo a me sembra che i suoni abbiano dei colori – o almeno
a me sembra un colore della gamma dei blu.
Ma quando cantate a bocca chiusa il colore è più chiuso e più caldo , come un rosso profondo – o almeno così sembra a me.
E quando cantate ta-pa-ta mi sembra un arancione ardente.”
Giocare con la musica, Leonard Bernstein, excelsior 1881, 2008 pp. 83,84,85,86
Il libro, Giocare con la musica, tratta in forma scritta
le migliori lezioni-concerto del musicista.

A presto 
Gabriella

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